x
Wed, May 21, 2025
Como 1907

«Deciderò il mio futuro a fine stagione»: Fàbregas si racconta tra Wenger, il Como e le sirene della Serie A

«Deciderò il mio futuro a fine stagione»: Fàbregas si racconta tra Wenger, il Como e le sirene della Serie A
  • PublishedMaggio 1, 2025

«Deciderò il mio futuro a fine stagione, dopo un confronto con il club». Con la solita eleganza, Cesc Fàbregas mette ordine nel rumore che lo circonda. A pochi giorni dal suo trentottesimo compleanno, il tecnico catalano – stella del Como e protagonista assoluto della Serie B – è già finito nei radar di Roma, Milan e di club stranieri, tra Germania e Spagna. Ma a chi lo incalza sul futuro, risponde con equilibrio: «Il Como resta la mia priorità».

Intervistato da Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport, Fàbregas si apre come raramente accade. Ripercorre la sua formazione calcistica e umana, svelando l’eredità dei suoi maestri e il legame profondo con il progetto comasco. «Arsène Wenger è stato il più importante – racconta –. Otto anni che non dimentico. Mi ha dato tutto, quando ero solo un ragazzo. Ma ho avuto la fortuna di imparare anche da tre fenomeni come Mourinho, Guardiola e Conte».

La lista degli estimatori è lunga. Monchi, oggi all’Aston Villa, lo aveva cercato per portarlo alla Roma, mentre Carlo Ancelotti lo aveva individuato per il Napoli. «Sono cose che fanno piacere – ammette – ma ho sempre scelto con il cuore e in base al progetto. E qui a Como, con Fabregas e Dennis Wise, abbiamo costruito qualcosa di vero».

Il fascino della Serie A non l’ha lasciato indifferente: «L’Italia è una scuola di calcio, ricca di cultura, passione e tradizione. Allenare qui è una sfida stimolante». Ma ciò che colpisce di più è la lucidità con cui parla del suo approccio alla panchina: «Non mi interessa fare carriera a tutti i costi. Voglio essere fedele alla mia idea di gioco e crescere come uomo prima che come allenatore».

A chi lo paragona a Guardiola per stile e visione, risponde sorridendo: «Pep è un riferimento per tutti, ma io sono un mix. Wenger mi ha insegnato a credere nei giovani e nella libertà, Mou a cercare il controllo totale, Conte la disciplina, e Guardiola il dettaglio. La vera sfida è prendere da ognuno senza perdere se stessi».

Il suo Como è l’espressione di questa sintesi: un calcio offensivo, organizzato, libero. «Sono fortunato perché qui mi sento davvero libero. Ho una società che mi protegge e mi stimola, e un gruppo di giocatori che risponde con entusiasmo».

L’ambizione, però, non manca: «Da giovane credevo si potesse vincere subito. Oggi so che servono tempo, cultura del lavoro e una struttura solida. Mi piace l’idea di costruire nel tempo. Se sarà qui, altrove, lo scopriremo a fine stagione».

E il futuro? «Vedremo. Per ora sono concentrato sul Como. È un progetto stimolante. Ho imparato a non fare piani troppo rigidi, ma a valutare ciò che davvero ha senso. Poi si vedrà».

Una dichiarazione d’amore sincera, quella di Cesc Fàbregas per il Como. Ma anche il segnale di un tecnico maturo, pronto – forse – per il grande salto. Senza fretta, ma con idee chiarissime.

Written By
Cristina Musk

Nata e cresciuta in questa splendida città, mi impegno come militante di Fratelli d’Italia anche scrivendo su questo blog. Lavoro come consulente di social media marketing e metto la mia esperienza digitale al servizio delle mie passioni: dalla politica all’attualità, fino alla valorizzazione delle tradizioni locali.