Memoria e impegno: Como e Cantù per Falcone e Borsellino

Di seguito il testo dell’intervento che ho tenuto questa mattina a Cantù in occasione dell’iniziativa “Un albero per il futuro – L’albero di Falcone”:
Buongiorno a tutti voi, care ragazze e cari ragazzi,
autorità civili, scolastiche e militari,
grazie di essere qui, oggi, nel cuore vivo della nostra città, in un luogo che ha già un nome che è un monito: Parco Falcone e Borsellino.
Siamo qui, sotto la luce gentile di un maggio che profuma di speranza, per piantare un albero. Ma non è un albero qualsiasi. È una talea di Ficus nata a Palermo, cresciuta nei pressi della casa del giudice Giovanni Falcone. Un frammento di memoria vivente, una radice che ha attraversato il dolore per tornare a essere simbolo di vita, di resistenza, di bellezza civile.
Il 23 maggio di trentatré anni fa, un boato squarciò l’autostrada all’altezza di Capaci. Il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, e gli agenti della sua scorta vennero barbaramente assassinati da Cosa Nostra. Non fu solo un attentato. Fu un colpo al cuore della Repubblica. Ma fu anche, paradossalmente, l’inizio di una rivoluzione culturale, di un risveglio collettivo, di una presa di coscienza.
Falcone diceva: “Gli uomini passano, le idee restano e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.”
E oggi, quell’idea, cammina anche qui. In questo parco, nella nostra Cantù, in quel vaso che accoglierà la talea, e in quella quercia che porterà il nome di Paolo Borsellino. Due alberi, due radici, due giganti. Più di un gesto: un’eredità civile che oggi raccogliamo, non per conservarla in una teca, ma per farla crescere.
Non siamo qui per un semplice atto simbolico. Siamo qui per fare memoria attiva. Perché la mafia si combatte con i processi, con le forze dell’ordine, con le leggi. Ma si sconfigge davvero solo con la cultura, con l’educazione, con la bellezza dell’esempio. Serve la giustizia, ma serve anche la poesia. Serve la lotta, ma serve anche la scuola. Serve il codice penale, ma serve prima ancora la coscienza morale.
E allora oggi piantiamo un albero, sì. Ma piantiamo anche un impegno. Un seme di coscienza civile.
Un “no” alla mafia che non sia solo sdegno momentaneo, ma stile di vita quotidiano.
Un “no” che respinga la cultura del favore, del silenzio, del compromesso, dell’omertà.
Un “no” che dica sì alla verità, alla giustizia, al coraggio.
Come disse Paolo Borsellino: “È normale che esista la paura, in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.”
La mafia teme la luce, teme l’educazione, teme la limpidezza di chi non è corruttibile. La mafia non è solo nei luoghi lontani, nei film, nei libri. La mafia, purtroppo, si insinua dove c’è disattenzione, dove si abbassa la guardia, dove la coscienza civile cede il passo all’indifferenza. Ecco perché essere qui oggi è un gesto potente. Perché dimostra che la memoria non è un esercizio del passato, ma un investimento sul futuro.
A voi, giovani presenti oggi, dico: fate della memoria una forza. Fate della legalità una scelta. Fate della libertà una responsabilità.
Perché la mafia teme più un insegnante onesto che un magistrato armato.
Più un cittadino consapevole che un poliziotto coraggioso.
Tutti noi, ogni giorno, possiamo essere anticorpi della società.
E allora, a trentatré anni da quel giorno nero, noi rispondiamo con la luce.
Con il verde di un albero che cresce.
Con l’impegno silenzioso ma costante delle istituzioni.
Con la voce, forte e chiara, di una città che dice: noi non dimentichiamo.
Cantù e Como oggi sono presenti, sono vive, sono unite. Non si girano dall’altra parte.
E se è vero, come scriveva Sciascia, che “La linea della palma avanza”, oggi noi diciamo che avanza anche la linea della giustizia.
E quell’albero che piantiamo oggi, con le radici nella memoria e i rami protesi al futuro, ne sarà il testimone silenzioso ma instancabile.
Per Giovanni. Per Paolo. Per l’Italia giusta che vogliamo costruire insieme.
Grazie a tutti e buona giornata!