Se i giovani sono “anziani”, allora chi governa è preistorico

C’è chi gioca fino a 70 anni. E chi, pur governando, non ha mai iniziato a giocare seriamente con la realtà.
Nel grande circo della politica comasca, il sindaco Rapinese riesce sempre a trovare il modo per far parlare di sé: non per visione, non per capacità, ma per uscite tragicomiche che farebbero arrossire anche il più improvvisato degli amministratori. L’ultima perla? Il Palafrancescucci di Casnate sarebbe un “costo inutile”, perché – testuale – “due utilizzatori su cinque sono squadre master, anziani che giocano a basket”. E i 180mila euro destinati alla struttura? “Soldi buttati”.
Parole che sanno di disprezzo, ma anche – diciamolo – di ignoranza civica e istituzionale.
Già, perché mentre si insulta chi tiene vivo lo sport in città, nelle casse del Comune ci sono ben 115 milioni di euro di avanzo. Centoquindici. Milioni. Di. Euro. Una cifra che in qualunque città verrebbe usata per rilanciare impianti, sostenere le società, migliorare servizi e strutture. A Como, invece, resta lì. Immobile. Congelata. Come l’idea stessa di fare qualcosa per la collettività.
E mentre la città affonda in una palude gestionale, il sindaco si permette anche di insultare chi ha il solo torto di voler fare sport. Ma attenzione: il Palafrancescucci resterà aperto, non certo grazie a Como, ma per merito del sindaco di Casnate con Bernate, che ha avuto il coraggio e il buon senso di salvare una struttura preziosa per tutto il territorio.
Dall’altra parte, a Palazzo Cernezzi, regna la politica dell’abbandono. Niente confronto, niente progettualità, niente rispetto. Le società sportive sono trattate come un intralcio, non come una risorsa. I dirigenti vengono ignorati. Gli atleti derisi. Le famiglie lasciate sole.
E allora diciamolo chiaro: se per il Comune di Como lo sport è un fastidio, per i cittadini è ancora una speranza.
Perché in quelle palestre ci sono storie, sudore, passione. C’è chi allena ragazzini da anni, chi tiene viva una squadra con il volontariato, chi ha lanciato campioni e ora si sente dire che è “troppo vecchio” per contare. Ma i veri “vecchi”, in senso civico e amministrativo, sono quelli che non hanno mai capito il valore dello sport. Quelli che governano senza visione. Quelli che si vantano di non ascoltare.
Chi fa sport si allena, cresce, rispetta le regole. Chi governa senza rispetto, invece, dimostra solo un’arroganza fuori tempo massimo. Se un sindaco definisce spreco un impianto frequentato da centinaia di atleti, è lui lo spreco più grande per questa città.
E mentre Como colleziona milioni come figurine, chi gioca a basket anche in versione “senior”, chi allena ragazzini la sera, chi paga le utenze di tasca propria… non chiede favori. Chiede solo rispetto.
Ci sono sindaci che costruiscono comunità. E poi c’è Rapinese, che ogni giorno ne distrugge un pezzo, con parole offensive, scelte assurde e un’avversione quasi ideologica verso tutto ciò che è partecipazione.
A Como oggi si chiudono i rubinetti dei fondi, non certo quelli della retorica arrogante.
Ma se il Palafrancescucci ha riaperto, è solo perché fuori da Palazzo Cernezzi esiste ancora chi governa con intelligenza. Il sindaco di Casnate l’ha dimostrato.
E allora, caro sindaco: ci sono quelli “anziani” che vincono campionati. E quelli che, pur in carica, non hanno mai nemmeno cominciato a giocare davvero ma soprattutto ignorano sistematicamente le regole della “partita”.
E noi, purtroppo, sappiamo bene chi.