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Wed, Apr 30, 2025
Editoriali

Giornata Mondiale del Made in Italy: la grande occasione del tessile comasco

Giornata Mondiale del Made in Italy: la grande occasione del tessile comasco
  • PublishedAprile 15, 2025

In occasione della Giornata Mondiale del Made in Italy,  è doveroso puntare i riflettori su una delle gemme del nostro patrimonio industriale: il distretto tessile comasco. Questa realtà, che da secoli coniuga tradizione, innovazione e qualità, rappresenta un pilastro del Made in Italy, ma oggi si trova di fronte a sfide e opportunità che richiedono una visione strategica e un’azione collettiva.

Il distretto di Como è sinonimo di seta, eccellenza artigianale e creatività. Le sue imprese, spesso familiari, hanno conquistato i mercati globali grazie a una filiera corta e controllata, capace di rispondere con flessibilità alle esigenze di un settore moda sempre più competitivo. Tuttavia, per mantenere la competitività in un mondo che cambia rapidamente, il distretto deve fare sistema, superando frammentazioni e individualismi.

La mia esperienza a Bologna con Centergross, uno dei più grandi poli della moda pronta in Europa, mi ha insegnato che la forza di un distretto risiede nella capacità di unire le competenze, promuovendo sinergie tra produttori, stilisti e distributori. Grazie a una strategia condivisa, siamo riusciti a trasformare un modello in crisi in un’opportunità per decine di aziende, rendendolo un’alternativa sostenibile al fast fashion e un punto di riferimento internazionale. Il segreto? Fare sistema. E comunicarlo con visione, coerenza e passione.

A Como, si potrebbe immaginare un progetto simile: un hub che valorizzi non solo il prodotto finito, ma l’intera filiera, dalla seta grezza al tessuto d’alta gamma, raccontandone la storia unica. Un distretto che torna a parlarsi, che si dà una strategia condivisa, che scommette su innovazione, formazione, internazionalizzazione e comunicazione integrata. Un esempio virtuoso in questa direzione è la rivista Tess, curata da La Provincia, che ha già dimostrato quanto sia possibile unire molti dei player del territorio attorno a una narrazione comune, identitaria e allo stesso tempo internazionale.

In questo contesto, il tema dei dazi è cruciale. Il paradigma geoeconomico globale è cambiato: con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, gli Stati Uniti stanno chiaramente puntando a riequilibrare i flussi commerciali, favorendo le produzioni interne e penalizzando chi delocalizza in paesi come la Cina. È una scelta netta, che rispecchia una visione coerente con la difesa dell’industria nazionale. Possiamo essere d’accordo o meno, ma sarebbe miope non prenderne atto.

Questo nuovo scenario rappresenta una grande opportunità per il tessile comasco, che incarna l’autenticità e la qualità del Made in Italy. Tuttavia, non possiamo ignorare gli ostacoli interni. Giorgia Meloni ha colto nel segno sottolineando che, anziché preoccuparci esclusivamente di Trump, dovremmo liberarci dai “dazi autoimposti” dell’Europa, spesso frutto di un approccio ideologico al green e alla sostenibilità. Le regolamentazioni ossessivamente stringenti soffocano le nostre imprese: al contrario, occorre incentivare l’innovazione e la competitività senza penalizzare chi produce localmente.

Il distretto tessile comasco dovrebbe cogliere questa grandissima opportunità, anche tornando a parlare con una voce sola. Un’idea concreta potrebbe essere l’organizzazione di un Festival del Tessile Comasco, un evento che celebri l’heritage del territorio, metta in mostra le innovazioni – come i tessuti di ultima generazione e know-how – e attragga buyer internazionali, designer e media. Immagino un appuntamento che unisca tradizione e futuro, con sfilate, talk, laboratori per giovani talenti, mostre, installazioni e momenti di networking. Un evento capace di posizionare Como come capitale mondiale del tessile di qualità.

Il Made in Italy è un valore universale, ma ha bisogno di visione e coesione per prosperare. Il distretto tessile comasco, con la sua storia gloriosa e il suo potenziale inespresso, può guidare questa rinascita. È il momento di agire, insieme, per trasformare le sfide in opportunità e scrivere un nuovo capitolo di successo per il nostro territorio.

Written By
Alessandro Nardone

Coordinatore cittadino di Fratelli d'Italia, consulente strategico, keynote speaker e autore di 12 libri, Alessandro Nardone è considerato uno dei massimi esperti italiani di politica americana. Ha seguito come inviato le campagne elettorali di Donald Trump e Volodymyr Zelensky per testate come Vanity Fair, e la sua candidatura fittizia alle primarie repubblicane del 2016, sotto lo pseudonimo di Alex Anderson, è diventata un case study globale. Nardone scrive per La Voce del Patriota e partecipa a numerosi programmi Rai e Mediaset come analista di politica americana, comunicazione e innovazione.