Strade a pezzi: basta rattoppi, serve un piano di manutenzione definitivo

Le strade comunali di Como – e non solo – mostrano ormai da anni una ferita aperta: crateri, avvallamenti, buche profonde e pericolose invadono il manto stradale, rendendo ogni spostamento un rischio per veicoli, ciclisti e pedoni. L’inefficacia degli interventi tampone, capaci di durare sì qualche settimana, ma presto spazzati via dalle piogge e dal traffico intenso, è palese. È giunto il momento di mettere a fuoco non solo l’emergenza quotidiana, ma anche le responsabilità, le strategie tecniche e le alternative concrete per una manutenzione efficace e duratura delle nostre vie cittadine.
Denuncia delle pessime condizioni delle strade cittadine
Buche larghissime, avvallamenti spesso invisibili di notte, rattoppi che si sfaldano al primo passaggio di un’auto. Non è un’esagerazione: sono tante le segnalazioni arrivate al Comune negli ultimi mesi, tantissime quelle raccolte sui social network dai cittadini esasperati. Quali possono essere gli effetti?
-
Danni ai veicoli: sospensioni rovinate, pneumatici forati, cerchioni scheggiati.
-
Rischio di incidenti: brusche manovre per evitare le buche, tamponamenti a catena, cadute di ciclisti e pedoni.
-
Percezione di degrado urbano: strade malmesse danno l’idea di un’amministrazione distratta o impreparata.
A pagare il conto più caro, come sempre, sono gli automobilisti quotidiani, i fattorini in bicicletta e chi, soprattutto nelle ore notturne o nelle vie meno frequentate, rischia di rimanere vittima di un tombino saltato o di un’improvvisa depressione del terreno.
Inefficacia delle soluzioni temporanee di rattoppo
Di fronte a una voragine apertasi dopo una forte pioggia, la risposta più rapida è il “rattoppo a freddo” o l’utilizzo di conglomerati bituminosi monocomponenti: materiali pronti all’uso, che non richiedono miscelazione né attrezzature complesse. È una soluzione che ha il grande pregio di ripristinare rapidamente la transitabilità, ma purtroppo si rivela limitata nel tempo:
-
Adesione non ottimale: le basse temperature o la presenza di acqua possono compromettere il legame tra vecchio asfalto e materiale di riparazione.
-
Bassa resistenza meccanica: sotto il peso di veicoli pesanti – autobus, camion dei rifiuti – il tappetino superficiale tende a fessurarsi e sbriciolarsi.
-
Vita utile contenuta: mediamente, un rattoppo a freddo dura pochi mesi, se le condizioni ambientali e di traffico non sono favorevoli.
I “rattoppi” sono soluzioni momentanee di transito, pensate per restituire immediata praticabilità alla strada in attesa di interventi più incisivi e strutturali. Affidarsi a queste riparazioni come “tappabuchi” permanenti significa sprecare risorse, moltiplicare i costi di ripetute chiamate d’offerta e – soprattutto – non risolvere la causa del problema.
Soluzioni a lungo termine attuabili
Per superare l’emergenza cronica, è necessario passare a interventi strutturali, che cambino la geometria e la stratigrafia della pavimentazione. Ecco alcune opzioni:
-
Fresatura e ri-asfaltatura totale: rimozione completa dello strato danneggiato (fino a 10 cm), stesa di nuova base e tappeto. Consente di ripristinare planarità e portanza, con una vita utile di 8–12 anni.
-
Strati rinforzati: miscele bituminose progettate per resistere meglio alle variazioni termiche e ai carichi pesanti. Richiedono costi maggiori in fase iniziale, ma ripagano con minori interventi di manutenzione straordinaria.
-
Pavimentazioni drenanti o permeabili: in grado di smaltire l’acqua in eccesso, riducendo il fenomeno di rigonfiamento tra i giunti e la formazione di pozzanghere. Ideali in zone a piovosità intensa.
-
Geogriglie e tessuti non tessuti: inseriti tra livelli di sottofondo, aumentano la stabilità del sottofondo e prevengono cedimenti dovuti a traffico e variazioni di umidità.
Queste tecniche, opportunamente abbinate in funzione del tipo di strada (pedonale, residenziale, di scorrimento), possono garantire percorrenze più sicure e costi di gestione sostenibili nel medio-lungo periodo.
Necessità di programmare interventi periodici di manutenzione
La manutenzione stradale non può ridursi a interventi d’emergenza: occorre un piano di manutenzione routinaria inserito ogni anno nel bilancio comunale, con risorse dedicate e un calendario certo. Elementi essenziali di un buon programma:
-
Ispezioni trimestrali o semestrali del manto stradale, con rilievo di criticità e misurazioni di profondità buca.
-
Interventi di microfresatura (piano di soli 1–2 cm) su aree estese, per eliminare microcricche prima che si trasformino in fessure più profonde.
-
Sigillatura delle fessure: iniezione di sigillante bituminoso nelle crepe lineari, per impedire l’infiltrazione di acqua.
-
Pulizia e manutenzione delle caditoie: impedirne l’ostruzione evita ristagni d’acqua, che indeboliscono il sottofondo stradale.
Tutto ciò richiede un capitolo apposito nel bilancio: una quota fissa (ad esempio, il 5 % delle entrate tributarie comunali) da destinare esclusivamente alla manutenzione ordinaria delle strade.
Esempio di pianificazione annuale (molto semplificato):
Gen–Feb: ispezioni visive e strumentali (laser scanner, profilometro).
Mar–Apr: sigillatura fessure e piccoli rattoppi programmati.
Mag–Set: microfresature su tratte selezionate, revisione tombini e caditoie.
Ott–Nov: interventi di presa fredda/riscaldata sulle buche più profonde (in preparazione all’inverno).
Dic: revisione finale e bilancio delle attività, riqualificazione arredo urbano danneggiato.
Rischi legati alla presenza di strade comunali con manto disconnesso
Una viabilità dissestata comporta conseguenze gravi, sia sul piano della sicurezza sia su quello economico:
-
Incolumità dei cittadini
-
Attraversamenti pedonali nascosti da buche o avvallamenti.
-
Cadute di ciclisti e motociclisti, con fratture e traumi gravi.
-
Aumento del rischio di tamponamenti, perché gli automobilisti frenano all’improvviso.
-
-
Ripercussioni economiche
-
Indennizzi e risarcimenti per danni a persone e veicoli: ogni anno i Comuni spendono migliaia di euro per contenziosi (borseggiare il bilancio per risarcire un incidente stradale evita solo a metà il problema).
-
Calo dell’attrattività turistica e commerciale: vie malmesse scoraggiano visitatori e clienti.
-
Incremento dei costi di manutenzione a seguito di interventi affrettati e ripetitivi.
-
Inoltre, la reputazione dell’amministrazione ne esce pesantemente indebolita: una città con strade dissestate viene percepita come non sicura, disattenta alle esigenze dei cittadini e poco organizzata.
Mancanza di progettualità da parte dell’amministrazione
Un elemento ormai lampante è l’assenza di una visione strategica a lungo termine. Spesso si rincorrono interventi spot per soddisfare le proteste dei quartieri o le emergenze palesi, senza un piano complessivo che consideri:
-
Priorità e urgenza: non tutte le strade hanno lo stesso valore logistico e sociale.
-
Connessione con i trasporti pubblici: piste ciclabili e fermate autobus devono essere protette da superfici regolari.
-
Integrazione con progetti urbani: riqualificazione delle aree pedonali, rifacimento delle aree verdi, nuova segnaletica… tutto deve partire da strade in ordine.
Il principio base è chiaro: prima si mette in sicurezza e si ripara l’esistente, poi si pensa a nuove opere e a grandi progetti. Solo così si evita di sprecare risorse in interventi “di facciata” che, a poche settimane dai lavori, tornano ad aggravarsi.
Un modello di progettualità possibile
-
Piano urbano della mobilità aggiornato, che includa la mappatura dello stato delle pavimentazioni e i tempi di intervento.
-
Fondo dedicato alla manutenzione stradale, con regole precise per l’appalto (criteri di qualità dei materiali, garanzie dei fornitori, penali per ritardi).
-
Coinvolgimento dei cittadini attraverso piattaforme digitali di segnalazione: un’app comunale in cui allegare foto, geolocalizzazione e descrizione delle buche, con tempo di risposta obbligatorio (ad esempio 72 ore per interventi di primo soccorso).
-
Report annuale pubblicato online: stato della rete stradale, interventi realizzati, spese sostenute, buche riparate e buche nuove segnalate.
Le nostre strade meritano di più di rattoppi improvvisati e promesse di facciata. È tempo di passare da un’immagine di emergenza infinita a una programmazione seria, che preveda interventi strutturali, manutenzione continua e rendicontazione trasparente.
Solo un’amministrazione capace di mettere in bilancio risorse adeguate, di pianificare gli interventi e di coinvolgere la comunità potrà restituire a Como – e alle sue frazioni – la dignità di strade sicure, scorrevoli e durature. I cittadini chiedono risposte concrete: i rattoppi di ieri non possono essere la soluzione di domani.
Anche tu hai problemi sulle strade del tuo quartiere? Dillo a Fratelli d’Italia Como cliccando sul banner e segnala la tua via, inviando delle foto!